Fallimento Perini Navi: si tutelino i lavoratori!


Ieri il Tribunale di Lucca ha posto fine ad una prima fase della vicenda Perini, mettendo a nudo una situazione agghiacciante sotto il profilo economico-industriale; un epilogo quasi inevitabile che apre scenari gravi, dolorosi, preoccupanti.
Ciò che rimane sbalorditivo è invece il fatto che nel quadro che, solo pochi giorni fa sulle pagine dei quotidiani, dipingeva lo stato di buona salute dell’intero comparto nautico si sia potuta consumare una tragedia di tal fatta. Non siamo in grado di analizzare e valutare nel dettaglio quanto accaduto ma certo rimane incomprensibile come ciò sia potuto succedere, proprio in un settore dell’extra-lusso che di meno ha risentito della crisi legata alla pandemia.
Unico vero “neo” è che tutto questo passi sul corpo e sulle vite delle persone, lavoratrici e lavoratori, dipendenti o piccoli imprenditori dell’indotto che, al di là della solidarietà che sarà loro offerta da ogni parte, vedono aprirsi lo scenario di un presente doloroso e di un futuro incerto e gravido di incognite.
In questo contesto riteniamo che sia proprio il mondo della nautica a dover venire in soccorso.
Il vulnus che infatti questa crisi determina se da un lato investe direttamente un solo cantiere dall’altro produce una perdita d’immagine di un intero comparto e non può non essere quindi valutato anche sotto il profilo della politica industriale, che a suo favore ha la creazione di posti di lavoro, a differenza della finanza troppo spesso blandita e invocata.
E’ infatti evidente quanto pesi l’assenza da troppo tempo di un piano industriale nazionale, ma anche territoriale, che sappia farsi carico di ripensare un sistema produttivo più solido, capace di reggere alle periodiche crisi del mercato e adatto a garantire prospettive di crescita stabili e opportunità di lavoro qualificato e sicuro.
Le Istituzioni, che a nostro avviso hanno seguito la vicenda solo nelle sue fasi finali, devono esercitare nell’ambito delle loro prerogative tutto il peso del proprio ruolo perché a una tale situazione si risponda con la consapevolezza che questa è una sconfitta di una collettività e come tale deve essere percepita, affrontata, risolta.
Alle lavoratrici e ai lavoratori oggi colpiti da questa sventura offriamo il nostro ideale abbraccio e la nostra vicinanza.
Paolo annale
Segretario PCI Sezione di Viareggio

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