PCI sezione Lucca e Valdiserchio: Emergenza sanità pubblica, una situazione inaccettabile. Attrezzare subito il Campo di Marte.


Campagna PCI sanità pubblica: La salute non fa reddito!
Per una sanità pubblica, gratuita e di qualità. La salute non fa reddito. PCI Lucca Versilia

La situazione di emergenza che stiamo vivendo in queste settimana ci porta ad alcune riflessioni politiche
sullo stato del nostro sistema sanitario, e non solo.
Nei mesi di marzo ed aprile c’era stato un rincorrersi di buoni propositi, da parte di tutte le forze politiche,
circa l’importanza di rafforzare il nostro sistema sanitario pubblico; tanti avevano messo in evidenza che
“se eravamo riusciti a superare l’emergenza” i meriti erano di un sistema sanitario che, nonostante i tagli
subiti, si conservava di buon livello. Ci si illudeva perciò che la lezione fosse servita, per cui ingenti sforzi
sarebbero stati dedicati nei mesi successivi al rilancio della sanità pubblica; in tal senso suscitavano
emozioni contrastanti (senso del ridicolo e rabbia) le dichiarazioni di molti personaggi e forze politiche,
autori nel passato dei tagli lineari e criminali alla sanità pubblica, improvvisamente divenuti fautori del
rilancio della stessa.
Come diceva una celebre canzone “parole, parole, parole…. Soltanto parole”. A distanza di pochi mesi, con
il riemergere della crisi epidemica, ci rendiamo conto che poco o niente è stata fatto in tal senso; certo in 6
mesi non si poteva riparare ai danni di decenni nei campi della sanità, della scuola e dei trasporti pubblici,
ma ciò che è stato fatto è comunque sicuramente insufficiente.
La situazione è disastrosa, sia in termini economici che sanitari; limitandoci al momento, per motivi di
spazio del presente intervento, solo a questi ultimi, è evidente a tutti che la situazione sia fuori controllo e
che il sistema sanitario dimostri limiti pesanti e non giustificabili, nonostante i sacrifici e l’abnegazione di
tutto il personale della filiera sanitaria, al quale va tutta la nostra vicinanza e comprensione. I tempi di
attesa per fare tamponi e per averne l’esito sono assolutamente inaccettabili. La maggior parte dei
contagiati è nelle proprie case, spesso non sa a chi rivolgersi per ottenere informazioni e assistenza; i servizi
domiciliari sul territorio non sono assolutamente adeguati alla gravità ed alle necessità derivanti dalla
situazione epidemiologica in essere.
I posti letto nelle strutture ospedaliere, già insufficienti a cose normali, non consentono di fronteggiare
contemporaneamente l’emergenza Covid ed il persistere di tutte le altre patologie (nonostante non se ne
parli più, si continua ad ammalarsi e morire anche di tumori, malattie cardiocircolatorie, etc. etc.).
Utilizzare gli ospedali minori per creare delle bolle Covid, vedi la proposta sul S. Francesco di Barga,
rischia di aggravare tali situazioni di carenza. Riteniamo opportuna e corretta la proposta di attrezzare ed
utilizzare per l’emergenza Covid gli spazi disponibili all’interno dell’ex ospedale Campo di Marte; ma
occorre agire in fretta e senza esitazioni. Perché non è stato fatto prima? E meno male che non sono
andate in porto negli anni passati quei progetti di chi voleva destinare il Campo di Marte all’edilizia privata
ed alla speculazione commerciale!! Meno male che ci fu mobilitazione contro tale ipotesi!! Altrimenti oggi
non saremmo a parlare di questa importante opportunità per fronteggiare l’emergenza dei ricoveri Covid.

Siamo preoccupati dal fatto che si tenda a pensare come le uniche soluzioni al Covid siano provvedimenti di
ordine pubblico e di attesa salvifica del vaccino. Da un lato qualcuno cerca quasi di scaricare le
responsabilità della situazione in cui ci troviamo sui comportamenti individuali di una parte dei cittadini,
che sicuramente ci sono, ma la cui gravità è di certo residuale rispetto ai danni causati da chi, da
decenni,taglia il servizio sanitario pubblico.

Sul vaccino auspichiamo che ci siano ricerca, progressi e risultati certificati attendibili e positivi, in parallelo
al miglioramento sulle cure degli ammalati, nell’interesse di tutte le persone e non solo dei bilanci delle
grandi aziende farmaceutiche. Non vorremmo che passasse un’idea per cui la crisi attuale sia un evento
ineluttabile, contro la quale nulla si può in attesa del vaccino, per cui il tracollo del sistema sanitario e le
sue responsabilità passerebbero in secondo piano; in realtà un servizio sanitario pubblico efficiente,
accompagnato da un sistema di protezione ed assistenza sociale sui territori degni di questo nome,
avrebbero evitato una consistente parte di contagi, sofferenze e morti. Ma a troppi fa comodo tacere su tali
responsabilità; perchè in questo caso i colpevoli sono tanti, sono troppi. Sarebbe ingeneroso scaricare
tutte le colpe sul governo Conte, sul quale gravano sicuramente insufficienze ed incapacità; ma la
distruzione del servizio sanitario pubblico viene da più lontano, almeno dai governi degli ultimi due
decenni, con responsabilità sicuramente del centro sinistra, ma anche di quelle forze di centro destra, che
oggi attaccano e propagandano come fossero dei “novellini” della politica, ma che in realtà hanno
identiche gravissime colpe in tal senso, avendo governato il Paese per lunghi periodi. A livello regionale gli
ultimi 15 anni, con la gestione Rossi prima da Assessore alla Sanità poi da Presidente della Regione, sono
stati deleteri. Non stiamo ad elencare gli sbagli, basta guardare l’evidenza: la Toscana è l’unica regione
passata in codice rosso del centro Italia.

Ci aspetta un’aspra battaglia in tema di salute; nell’immediato per uscire da questa situazione di
emergenza, ma in futuro per far tesoro degli errori commessi e liberarsi di politiche rivelatesi fallimentari.
La strada può essere una sola: rafforzare la sanità pubblica destinandovi risorse crescenti ed adeguate,
marginalizzare quella privata, uscire dalle logiche aziendalistiche e ritornare ad un servizio sanitario che
sia nazionale.

Partito Comunista Italiano – Sezione Lucca e Valdiserchio

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