E allora le Foibe? Solidarietà del PCI a Eric Gobetti


Occuparsi di storia, analizzare i fatti per comprenderli ed offrire una lettura critica degli eventi, seppur dolorosi, dovrebbe essere pratica meritoria. Non è così per chi tenta di far luce su aspetti controversi della “storia patria” che inevitabilmente fa riemergere i misfatti di un popolo che non ha mai fatto i conti con il proprio passato“.

Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Eric Gobetti durante una conferenza organizzata dall’ANPI provinciale di Lucca, alcun giorni prima della Giornata della Memoria, e non abbiamo avuto l’impressione di udire parole di odio né tanto meno pretestuose, ma solo il tentativo composto di uno storico di comprendere; un’analisi ben sviluppata nel suo libro da poco pubblicato per Laterza “E allora le Foibe?”, che non nasconde d’altra parte la complessità delle vicende umane e politiche, alla quali occorre avvicinarsi con rispetto e attento studio. Ciò è bastato a far sì che diventasse bersaglio, e con lui i figli, di gravi minacce.
Nel condannare quanto accaduto, manifestazione vile, stolta e di chiara impronta fascista, desideriamo quindi esprimere riconoscenza allo storico e solidarietà alla persona.
Ma ci sia concesso di notare come queste minacce, pur isolate, si inseriscano nel solco di un processo mistificatorio che ha come obiettivo quello di ridurre la complessità di un doloroso periodo storico ad un unico registro di lettura, ovviando alla colpevole mancanza del popolo italiano di guardare in faccia le gravi responsabilità dell’Italia fascista. E questo potendo contare su un sentimento che, ormai non più strisciante, si fa strada in un’opinione pubblica impoverita e che vede nella parola comunismo, accusa non a caso mossa oggi a Gobetti, il contraltare del fascismo, una antica e rinnovata minaccia e come tale da avversare.
Tanto che sono le stesse “forze democratiche” a non prenderne le distanze, in una incomprensibile negazione dei fatti, immemori del fatto che proprio grazie anche ai comunisti e alla lotta partigiana della quale sono stati indubbi protagonisti, possono oggi ancora parlare liberamente.
Ma non possiamo certo stupirci che ciò accada se è possibile che il Parlamento Europeo abbia votato una risoluzione che va in questa direzione e che in questi giorni un Consiglio Comunale abbia votato, su proposta di Forza Italia e con l’astensione e nell’indifferenza colpevoli di molti, un provvedimento che vorrebbe vedere anche i comunisti messi all’indice (sic!). C’è davvero bisogno di Storia!

Segreteria PCI Federazione Lucca Versilia

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