Galleria sotto le Apuane? Il NO del Pci alla proposta del “pifferaio” Giani.


no traforo nelle Alpi Apuane

Abbiamo appreso dalla stampa degli scorsi giorni dell’idea di Giani di realizzare una strada che colleghi la Valle del Serchio alla Versilia tramite una galleria sotto le Apuane.  Non è un’idea nuova, se ne è parlato  più volte ad intervalli irregolari negli ultimi decenni. Fa coppia con i progetti di portare verso altri lidi le acque pregiate di alcune sorgenti (Chiesaccia, Polla Gangheri) a  Firenze, Pisa o in Versilia. Circa 30 anni fa si parlò appunto di un ipotetico doppio tunnel tra le valli di  Fornovolasco e Cardoso, uno per le acque della Chiesaccia e l’altro di collegamento viario; grazie anche all’azione di alcuni comitati sorti all’uopo tutto finì in una bolla di sapone.

Per carità siamo ancora alla fase delle dichiarazioni, delle ipotesi di studio, quindi niente di concreto, tuttavia vista la portata dell’eventuale operazione ci sembra opportuno avviare una serie di riflessioni e mettere alcuni puntini sulle “i”.

Innanzitutto non ci meraviglia l’intenzione di Giani; sarebbe un’operazione in linea con il suo personaggio, sicuramente vanesio, molto più interessato all’immagine rispetto al suo  predecessore. Assomiglia molto al Ponte sullo Stretto di Berlusconi; immaginate la notorietà di un’operazione del genere, la “Galleria Giani”!  Bando all’ironia, oggi che la politica è più immagine che sostanza, un’operazione del genere darebbe più lustro rispetto a normali opere di miglioramento della viabilità esistente. Ma proprio qui sta il punto, le vallate collinari e montane di Versilia e Garfagnana hanno bisogno di questa opera? Riteniamo che sarebbe più utile intervenire per un sensibile miglioramento della viabilità esistente, sia di fondovalle che verso le zone più interne; un potenziamento della ferrovia, delle connessioni digitali, della sanità, etc.. Opere, sia chiaro, che migliorerebbero l’offerta turistica, ma anche, elemento non secondario, le condizioni di vita delle popolazioni residenti. Inoltre siamo sicuri che l’elemento rapidità di collegamento sia funzionale al tipo di sviluppo turistico pensato per le nostre vallate? Potrebbe forse aumentare le presenze “mordi e fuggi”, ma è questo di cui abbiamo bisogno? Ricerchiamo un turismo di massa, da parco divertimenti?  O forse il turismo che vogliamo è di tipo “lento”, di permanenza, di qualità, didattico-culturale,  di immersione ragionata in territori con caratteristiche ambientali e vicende storiche con pochi eguali, capace di spalmare le presenze in un arco temporale più ampio rispetto ad ora? Il Pci è per la seconda ipotesi..

Siamo contrari ad un traforo che rappresenterebbe una ferita nella parte più incontaminata e sana delle Apuane; un sacrilegio una galleria a Fornovolasco sotto il Monte Forato, con caratteristiche morfologiche uniche, che già i nostri antenati Liguri Apuani consideravano cosa sacra. Una ferita in un territorio carsico, ricco di grotte e acquiferi sotterranei, con caratteristiche idrologiche estremamente delicate e particolari, vedi l’alluvione del 1996. Invitiamo anche alla massima attenzione su “appetiti” collaterali a questa opere; innanzitutto il rischio che possa essere un’operazione propedeutica a riproporre il trasferimento su altro versante della sorgente della Chiesaccia; inoltre che pensare delle problematiche legate allo smaltimento degli inerti e fanghi rivenienti dall’escavazione del foro?

Non vogliamo immaginare il grande cantiere polveroso ed il transito continuo di automezzi pesanti; quali sarebbero le condizioni delle popolazioni residenti e le sorti del turismo nelle zone interessate dal traforo durante i diversi anni necessari per realizzare l’opera? Lo studio di casi analoghi ci insegna infine che i trafori non sono quasi mai un grande affare per le zone attraversate, che finiscono sovente per esserne impoverite. Lo ricordino anche i fautori della autostrada Lucca-Modena che in questi giorni sono pure loro riapparsi dopo un lungo letargo.

Sarebbe il colmo ed una beffa che al posto dell’antico Hospitale di Volaschio, riferimento di viandanti e pellegrini nel medioevo ed oggi pressochè dimenticato e ridotto ad un rudere in rovina, sorgesse un moderno autogrill a supporto del traffico dei veicoli in transito nel traforo!!

Il Pci, contrario alla politica delle “grandi opere” fa sentire un no deciso ed auspica un ampio fronte di mobilitazione contro la proposta del “pifferaio” Giani.

 

Partito Comunista Italiano – Federazione di Lucca e Versilia.

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