Ben tornata PAM.


Seguiamo la vicende della sede PAM di Largo Risorgimento da molto tempo, ancora prima di quando lo scorso anno inopinatamente fu chiusa all’indomani dell’adozione da parte del Consiglio Comunale della Delibera n. 10 del 17 febbraio 2020,  con la quale venivano approvati lavori di risistemazione del parcheggio e della viabilità promossi dalla stessa PAM.

Rimanemmo sconcertati. Intervenimmo sottolineando come molti fossero gli aspetti gravi della vicenda, dal silenzio dell’Amministrazione sulle politiche del lavoro alle scelte compiute dal Marchio, dettate, a nostro giudizio, da logiche liberiste del mercato e soprattutto irrispettose dei lavoratori.

E rimanemmo in attesa, perché nulla era dato sapere del destino di tale sede. Tutto tacque. Poi quest’anno, altrettanto improvvisamente, sono iniziati i lavori di rifacimento dell’area destinata  a parcheggio e contemporaneamente dell’edificio. Voci attribuivano la riapertura a varie catene commerciali; per non turbare l’incertezza, l’Amministrazione continuava a mantenere il riserbo che si addice agli alti profili.

Poi è arrivata  la notizia che sarebbe stata di nuovo la PAM ad abitare lo stabile chiuso da un anno, mentre il taglio di alcune piante e quello paventato di molte altre sollevavano grave preoccupazione e altrettanto dissenso, tanto più in mancanza di riferimenti certi.  Abbiamo chiesto chiarimenti in proposito all’Amministrazione,  attraverso l’istituto dell’accesso civico generalizzato, ma non abbiamo ottenuto risposta sebbene sia passato quasi un mese.

 

E veniamo all’oggi. Come si dovrebbe dunque salutare l’imminente riapertura della sede PAM a Viareggio? Dovremmo festeggiare, secondo lo spirito quasi “pastorale”  con il quale la PAM allude “a costruire comunità fondate sul sostegno reciproco” mentre fa donazioni che suonano invero come l’acquisto di indulgenze del terzo millennio? O magari dovremmo essere contenti, come nell’immaginario iconografico che vuole gli indigeni ammaliati dalle chincaglierie dei conquistadores, dell’offerta di un nuovo parcheggio e della piantumazione di 14 lecci, che a dirla tutta sarebbe stato possibile ipotizzare senza l’intercessione PAM?

 

Per quanto nuovi posti di lavoro e nuove piantumazioni abbiano un valore in sé, per festeggiare mancano troppe cose. Mancano innanzitutto i lavoratori che furono dispersi all’indomani della chiusura, manca il rispetto del lavoro e manca la conoscenza dei contratti con i quali sono state assunte le nuove maestranze.

Manca infine, ma questo non è certo imputabile alla PAM, l’attenzione da parte dell’Amministrazione ad una politica del lavoro e per il rispetto del territorio.

Non ci rimane da dire che vorremmo tanto esserci sbagliati nelle nostre riflessioni.

Ben tornata PAM.

 

Segreteria PCI Sezione Viareggio

 

Viareggio, li 15 giugno 2021

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