PCI: A Viareggio l’ennesimo attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori.


La lettera di denuncia inviata da Katiuscia Guidi pone, tra le altre questioni più attinenti alla sfera personale, almeno due elementi di notevole e, purtroppo, grave rilievo.
Il primo riguarda la discriminazione di genere della quale è stata vittima. Essa non è che l’ennesimo e incivile stadio della degenerazione umana, oltre che sociale, alla quale assistiamo oramai da anni.
La discriminazione di genere, da sempre presente nel nostro Paese, non solo nei rapporti lavorativi, è oramai considerata prassi normale e logica in un contesto legislativo e materiale che permette ai datori di lavoro di fare praticamente ciò che vogliono, soprattutto se il rapporto di lavoro si sviluppa su un piano di assoluta asimmetria di forze, in un confronto impari tra il lavoratore, sempre più solo e isolato, e la proprietà aziendale che, dopo il Jobs Act, può porre sul tavolo la minaccia di un licenziamento ormai sempre possibile.
Perciò la sola solidarietà e il solo sostegno a Katiuscia – anche se necessari – non possono bastare. Non possono bastare a lei, ai suoi ex colleghi del Centro Congressi e nemmeno a tutte le lavoratrici e lavoratori continuamente sottoposti a ricatti sempre più numerosi e insopportabili. E’ necessario dare risposte concrete a questi problemi.
Il secondo elemento, serio e puntuale, che viene posto nella lettera-denuncia sono le responsabilità della politica locale, alle quali noi vogliamo aggiungere quelle in carico alla politica nazionale.
La politica viareggina ha dato negli ultimi anni una pessima prova di sé. Tra tali pessime prove c’è quella che ha visto decretare, con inopinata leggerezza, lo stato di dissesto dell’Ente. Azione decisiva e causa di guai sempre più evidenti tra i quali spicca, in negativo, la condizione dei lavoratori delle ex società partecipate.
A tal riguardo abbiamo combattuto una battaglia solitaria contro quella scelta, osteggiati e irrisi, da destra e da sinistra; siamo stati accusati di pensare solo alla conservazione di posizioni di potere mentre, molto più responsabilmente, denunciavamo quanto era già allora prevedibile: situazioni drammatiche che oggi viviamo quotidianamente e che ricadono sulla pelle dei lavoratori, sulle famiglie e sugli interessi generali della collettività cittadina.
La politica non è tutta uguale, non tutti e tutte hanno le stesse responsabilità di scelte, ruoli e prerogative. Questa semplice verità dovrebbe oramai essere chiara.
Come chiare sono le responsabilità di scelte, fatte coscientemente in totale accordo con i poteri internazionali, che hanno modificato la normativa sul lavoro nel nostro Paese. Leggi sbagliate e dannose che rendono possibili episodi di discriminazione quali quello denunciato nella lettera di Katiuscia Guidi; situazione per la quale la parte datoriale non prova più neppure il minimo imbarazzo.
Noi comunisti continueremo a opporci a questa deriva: a Viareggio, in provincia e in tutto il Paese.
Saremo sempre vicini ai lavoratori colpiti da discriminazioni e attacchi, ma lotteremo anche perché si diffonda sempre di più la consapevolezza della necessità di organizzare le forze per una battaglia politica contro i veri responsabili dell’arretramento delle condizioni lavorative e del peggioramento della qualità della vita dei lavoratori.Segreteria Provinciale PCI – Federazione di Lucca e Versilia

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