PCI sezione Lucca e Valdiserchio: “I guai dell’ex gladiatore Mario Puglia”


COMUNICATO STAMPA.

La cronaca di questi giorni è dominata dalle vicende giudiziarie che stanno interessando il Comune di Vagli
ed i suoi amministratori, in particolare l’ex Sindaco ed attuale vice Mario Puglia.
Il vulcanico “dominus” della vita politica del Comune di Vagli degli ultimi 16 anni, a quanto si apprende
dalle conferenze stampa congiunte dei vari corpi che stanno conducendo le indagini, questa volta sembra
essere proprio nei guai. Non vogliamo entrare nel dettaglio delle vicende giudiziarie, sulle quali dovranno
fare piena luce, speriamo in tempi molto brevi, gli organismi a ciò preposti. Ci preme invece svolgere una
serie di considerazioni politiche , alcune locali ed altre più generali, indotte da queste vicende.
Il clima politico vissuto dalla comunità di Vagli negli ultimi anni non è stato forse dei migliori; nei tre
mandati da Sindaco, Mario Puglia ha esercitato le sue funzioni in modo personalistico e fortemente
decisionista, in un contesto in cui, rispetto al normale confronto politico, sembra aver prevalso la regola del
“con me o contro di me”, quindi la scarsa tolleranza verso gli oppositori ed il tentativo di controllo su
qualsiasi cosa si muovesse nel Comune (vedi anche le vicende Asbuc e Cooperativa Apuana Marmi).
L’ultima campagna elettorale per le elezioni comunali del 2019 è stata di una durezza estrema e l’esito di
stretta misura ha contribuito a surriscaldare ed avvelenare ulteriormente il clima politico e non solo.
Dobbiamo ammettere che a noi il Sindaco Puglia non è mai piaciuto, non solo per la sua collocazione
politica di destra (non condivisibile, ma legittima), ma soprattutto perché negli anni scorsi ha candidamente
dichiarato, ritenendosi anche orgoglioso di ciò, di essere stato un collaboratore della famigerata Gladio,
organizzazione paramilitare creata dalla Cia e dai servizi segreti italiani durante la guerra fredda in chiave
anticomunista.
Fa impressione il silenzio assordante della Lega, partito che nel 2018 Mario Puglia aveva abbracciato,
autodichiarandosi primo Sindaco leghista della provincia di Lucca (non senza conseguenze, visto che in
sostanziale concomitanza con il suo ingresso, fu “decapitato” gran parte del gruppo dirigente di tale partito
in valle del Serchio)
Certo appare quanto meno singolare, alla luce delle vicende giudiziarie di cui sopra che vedono coinvolti
diversi amministratori comunali di Vagli in carica e nel quadro indiziario evidenziato nella conferenza
stampa delle forze dell’ordine, pensare che le stesse persone possano continuare ad esercitare le loro
funzioni di governo municipale. Ci attenderemmo un passo indietro dal Sindaco Lodovici; dopo una onorata
carriera come apprezzato medico ortopedico presso l’ospedale di Castelnuovo, non rischi di macchiare il
suo percorso umano ostinandosi a difendere l’indifendibile; le dimissioni ci sembrerebbero un atto dovuto.
O ancora non vi sono gli estremi affinché il Ministero degli Interni, tramite la Prefettura di Lucca, intervenga
per far decadere l’Amministrazione di Vagli Sotto?
La popolazione di Vagli ha diritto di riappropriarsi di un modo di fare politica che non sia lotta per il
semplice esercizio del potere, magari di una fazione contro l’altra, ma che invece sia basato sulla proposta,
sul confronto rispettoso e trasparente di diverse opzioni di governo del territorio e di trasformazione della
società, dove l’interesse della collettività prevalga sempre su quello del singolo individuo. Dopo anni di
veleni, sarà sicuramente un percorso lungo e complesso, dove ci sarà bisogno di mettere in campo le
energie migliori delle persone e delle forze politiche che credono ancora nei valori della democrazia e nello
spirito della Costituzione frutto della lotta di liberazione.

Le vicende del Comune di Vagli ci inducono comunque ad alcuni brevi riflessioni di carattere generale, circa
gli effetti di alcune riforme sugli Enti Locali introdotte dagli anni ’90, basate sulla prevalenza della
governabilità rispetto alle esigenze di democrazia e rappresentatività: lo svuotamento di funzioni dei
consigli a favore di Giunta e Sindaco; il fatto che gli assessori non vengano eletti dal consiglio comunale ma
nominati dal Sindaco; la possibilità nei Comuni fino a 5000 abitanti che, per comprovate esigenze di
bilancio, talune funzioni dirigenziali di uffici possano essere assunte dal Sindaco o da membri dell’esecutivo;
il fatto che il segretario comunale non sia più una figura terza di garanzia, ma venga scelto e revocato dal
Sindaco; l’elezione diretta dei Sindaci ed il sistema con premio di maggioranza che rende sostanzialmente
ininfluenti i gruppi di minoranza. Tutto questo esalta il personalismo ed il potere dei Sindaci, comprime le
possibilità di controllo e di contrasto alla loro azione, riduce il ruolo della politica alla sola competizione
elettorale dove conta solo vincere, mortificando il confronto continuo sulle idee e sulle proposte che sono
la base della democrazia.
Il Partito Comunista Italiano invita ad aprire un confronto sulla necessità di rivedere questi ed altri aspetti
dell’ordinamento degli enti locali.

Partito Comunista Italiano – Sezione Lucca e Valdiserchio

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